Xeljanz: aumentato rischio di tromboembolismo venoso e aumentato rischio di infezioni gravi e ad esito fatale
L’Agenzia Europea dei Medicinali ( EMA ) e l’Agenzia Italiana del
Farmaco ( AIFA ), ha informato gli operatori sanitari di quanto segue:
a) Nei pazienti che assumono Tofacitinib ( Xeljanz ) è stato osservato un aumento del
rischio di tromboembolismo venoso ( TEV ) dose-dipendente, compresi casi di
embolia polmonare, alcuni dei quali fatali, e trombosi venosa profonda;
b) Tofacitinib deve essere impiegato con cautela nei pazienti con fattori di rischio noti di
tromboembolismo venoso, indipendentemente dall’indicazione e dal dosaggio;
c) L’uso di Tofacitinib 10 mg due volte al giorno per il trattamento di
mantenimento nei pazienti con colite ulcerosa che presentano fattori di
rischio noti di tromboembolismo venoso non è raccomandato, a meno che non esista un adeguato trattamento alternativo;
d) Per il trattamento dell'artrite reumatoide e dell’artrite psoriasica, non deve
essere superata la dose raccomandata di 5 mg due volte al giorno di Tofacitinib;
e) Prima di iniziare la terapia con Tofacitinib, è necessario informare i pazienti
dei segni e dei sintomi di tromboembolismo venoso e consigliare loro di consultare
immediatamente un medico qualora manifestino questi sintomi durante la
terapia;
f) I pazienti di età superiore ai 65 anni presentano un aumentato rischio di
contrarre infezioni gravi e talvolta fatali. Pertanto, in questi pazienti
Tofacitinib deve essere preso in considerazione solo se non è disponibile un
adeguato trattamento alternativo.
Dati disponibili sulla sicurezza
Tofacitinib è un inibitore della Janus chinasi ( JAK ) ed è indicato come terapia per:
A) pazienti adulti affetti da artrite reumatoide da moderata a grave o artrite psoriasica attiva in pazienti che hanno risposto in modo inadeguato o sono intolleranti a uno o più farmaci antireumatici modificanti la malattia ( DMARD );
B) pazienti adulti affetti da colite ulcerosa attiva da moderata a grave che hanno
manifestato una risposta inadeguata o hanno perso la risposta o che sono risultati intolleranti alla terapia convenzionale o a un agente biologico.
Nel mese di maggio 2019, a seguito delle analisi preliminari dei risultati dello studio
A3921133, sono state introdotte e comunicate per iscritto agli operatori sanitari misure temporanee relative all’uso di Tofacitinib in pazienti con fattori di rischio di tromboembolismo venoso.
A conclusione di una procedura formale di revisione, tali misure temporanee sono state sostituite con raccomandazioni aggiornate.
Studio di sicurezza a lungo termine A3921133 in pazienti affetti da artrite
reumatoide
A3921133 è uno studio clinico in aperto in corso ( N = 4362 ) per valutare la sicurezza
cardiovascolare di Tofacitinib 5 mg due volte al giorno e Tofacitinib 10 mg due volte al
giorno rispetto a una terapia con inibitori del TNF, in pazienti affetti da artrite
reumatoide di età pari o superiore a 50 anni e che presentano almeno un fattore di
rischio cardiovascolare.
In seguito ai risultati intermedi, il trattamento in studio con Tofacitinib 10 mg due volte
al giorno è stato interrotto e i pazienti sono passati a 5 mg due volte al giorno, a causa
di un segnale di tromboembolismo venoso e mortalità per tutte le cause.
Tromboembolismo venoso
Nell’analisi intermedia, è stata osservata un’incidenza aumentata e dose-dipendente di
tromboembolismo venoso nei pazienti trattati con Tofacitinib rispetto a quelli trattati con inibitori del TNF.
I tassi di incidenza ( IC al 95% ) di embolia polmonare per Tofacitinib 10 mg due volte al giorno, 5 mg due volte al giorno e inibitori del TNF sono stati rispettivamente di 0.54 ( 0.32-0.87 ), 0.27 ( 0.12-0.52 ) e 0.09 ( 0.02-0.26 ) pazienti con eventi per 100 pazienti-anno. L’hazard ratio ( HR ) di embolia polmonare per Tofacitinib 10 mg due volte al giorno e Tofacitinib 5 mg due volte al giorno è stato rispettivamente di 5.96 ( 1.75-20.33 ) e 2.99 ( 0.81-11.06 ).
I tassi di incidenza ( IC al 95% ) di trombosi venosa profonda per Tofacitinib 10 mg due volte al giorno, 5 mg due volte al giorno e inibitori del TNF sono stati rispettivamente di 0.38 ( 0.20-0.67 ), 0.30 ( 0.14-0.55 ) e 0.18 ( 0.07-0.39 ) pazienti con eventi per 100 pazienti-anno. Rispetto agli inibitori del TNF, l'hazard ratio della trombosi venosa profonda per Tofacitinib 10 mg due volte al giorno è stato di 2.13 ( 0.80-5.69 ) e per 5 mg due volte al giorno l’hazard ratio è stato di 1.66 ( 0.60-4.57 ).
Nell’analisi di un sottogruppo di pazienti con fattori di rischio di tromboembolismo venoso nello studio A3921133, il rischio di embolia polmonare era ancora maggiore. Rispetto agli inibitori del TNF, l’hazard ratio di embolia polmonare è stato rispettivamente di 9.14 ( 2.11-39.56 ) e 3.92 ( 0.83-18.48 ) per Tofacitinib 10 mg due volte al giorno e 5 mg due volte al giorno.
Mortalità
Nell’analisi intermedia dello studio A3921133, nei pazienti trattati con Tofacitinib è stato
osservato un aumento della mortalità entro 28 giorni dall’ultimo trattamento rispetto ai
pazienti trattati con gli inibitori del TNF.
I tassi di incidenza ( IC al 95% ) sono stati di 0.89 ( 0.59-1.29 ) per Tofacitinib 10 mg due volte al giorno, 0.57 ( 0.34-0.89 ) per Tofacitinib 5 mg due volte al giorno e 0.27 ( 0.12-0.51 ) per gli inibitori del TNF, con un hazard ratio ( IC al 95% ) di 3.28 ( 1.55-6.95 ) per 10 mg due volte al giorno e di 2.11 ( 0.96-4.67 ) per 5 mg due volte al giorno, rispetto agli inibitori del TNF. La mortalità era dovuta principalmente a eventi cardiovascolari, infezioni e neoplasie.
Per la mortalità cardiovascolare entro 28 giorni dall’ultimo trattamento, i tassi di incidenza ( IC al 95% ) per 100 pazienti-anno sono stati rispettivamente di 0.45 ( 0.24-0.75 ) per Tofacitinib 10 mg due volte al giorno, 0.24 ( 0.10-0.47 ) per Tofacitinib 5 mg due volte al giorno e 0.21 ( 0.08-0.43 ) per gli inibitori del TNF, con un rapporto tra tassi di incidenza ( IRR ) ( IC al 95% ) di 2.12 ( 0.80-6.20 ) per 10 mg due volte al giorno e di 1.14 ( 0.36-3.70 ) per Tofacitinib 5 mg due volte al giorno, rispetto agli inibitori del TNF.
Per le infezioni ad esito fatale entro 28 giorni dall’ultimo trattamento, i tassi di mortalità per
100 pazienti-anno sono stati rispettivamente di 0.22 ( 0.09-0.46 ), 0.18 ( 0.07-0.39 ) e
0.06 ( 0.01-0.22 ) per Tofacitinib 10 mg due volte al giorno, 5 mg due volte al giorno e
inibitori del TNF, con un IRR di 3.70 ( 0.71-36.5 ) per 10 mg due volte al giorno e di 3.00
( 0.54-30.4 ) per 5 mg due volte al giorno, rispetto agli inibitori del TNF.
Infezioni gravi
Per le infezioni gravi non-fatali, i tassi di incidenza per 100 pazienti-anno sono stati
rispettivamente di 3.51 ( 2.93-4.16 ), 3.35 ( 2.78-4.01 ) e 2.79 ( 2.28-3.39 ) per Tofacitinib
10 mg due volte al giorno, 5 mg due volte al giorno e inibitori del TNF.
In questo studio, che ha arruolato pazienti di età superiore a 50 anni e con fattori di rischio cardiovascolare, il rischio di infezioni gravi e infezioni ad esito fatale è risultato ancora maggiore nei pazienti di età superiore ai 65 anni rispetto ai pazienti più giovani.
Colite ulcerosa e tromboembolismo venoso
Nello studio di estensione sulla colite ulcerosa in corso, sono stati osservati casi di embolia polmonare e trombosi venosa profonda in pazienti trattati con Tofacitinib 10 mg due volte al giorno e con fattore(i) di rischio di tromboembolismo venoso sottostante(i). ( Xagena2020 )
Fonte: AIFA, 2020
Reuma2020 Gastro2020 Emo2020 Inf2020 Farma2020
Indietro
Altri articoli
Dabigatran nel trattamento e nella profilassi secondaria del tromboembolismo venoso nei bambini con trombofilia
Nello studio DIVERSITY di fase 2b/3, il trattamento di 3 mesi con Dabigatran ( Pradaxa ) è risultato non-inferiore allo...
Gli anticoagulanti orali diretti riducono la recidiva di tromboembolismo venoso associato al cancro
Gli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) hanno ridotto significativamente il rischio di recidiva di tromboembolismo venoso associato al cancro...
Anticoagulazione nel tromboembolismo venoso associato al tumore pediatrico: analisi per sottogruppi di EINSTEIN-Jr
Il trattamento anticoagulante del tromboembolismo venoso ( VTE ) associato al tumore pediatrico non è stato valutato in modo prospettico....
Effetto dell'Aspirina versus Enoxaparina sul tromboembolismo venoso sintomatico in pazienti sottoposti ad artroplastica dell'anca o del ginocchio: studio CRISTAL
C'è una mancanza di studi randomizzati che indaghino la monoterapia con Aspirina per la profilassi del tromboembolismo venoso sintomatico (...
Incidenza e impatto del sanguinamento mestruale anomalo associato all'anticoagulazione nelle donne dopo tromboembolismo venoso
Dati preliminari ed esperienza clinica hanno suggerito un aumento del rischio di sanguinamento uterino anomalo ( AUB ) nelle donne...
Associazione della psoriasi con il tromboembolismo venoso incidente e malattia vascolare periferica
La psoriasi, il tromboembolismo venoso e la malattia vascolare periferica condividono meccanismi simili che coinvolgono l'infiammazione cronica. Tuttavia, le associazioni...
Tromboembolismo venoso associato al cancro
Il tromboembolismo venoso ( TEV ) associato al cancro è una condizione comune e pericolosa per la vita nei...
Linee guida AIOM 2021 - Screening per neoplasia nei pazienti con tromboembolismo venoso idiopatico
Una valutazione complessiva degli studi comparsi in letteratura nelle decadi passate, ha evidenziato come il rischio di neoplasie maligne occulte...
Dabigatran etexilato per il trattamento del tromboembolismo venoso acuto nei bambini: studio DIVERSITY
Dabigatran etexilato ( Pradaxa ) è un anticoagulante orale diretto in grado di superare i limiti dello standard di cura...
Abelacimab per la prevenzione del tromboembolismo venoso
Il ruolo del fattore XI nella patogenesi del tromboembolismo venoso postoperatorio è incerto. Abelacimab è un anticorpo monoclonale che si lega...